Informazione e formazione
“Gesti quotidiani, piccoli accorgimenti… gocce nel mare che insieme possono fare un oceano di cambiamento”
Intervista a Manuela Antonelli
La Seconda Edizione della Giornata provinciale dell’acqua quest’anno si terrà il 20 maggio a Desenzano del Garda. Il tema di quest’anno è: Acqua è vita, cambiamento, limiti, responsabilità. Come lo interpreta?
Il tema di quest’anno è sicuramente molto stimolante e, a mio avviso, molto ampio. Mi vengono in mente tre ambiti di approfondimento possibili: in primis, l’impatto del cambiamento climatico sulla disponibilità della risorsa idrica, ma anche l’impatto sulla qualità della risorsa, quindi i concetti di quantità e qualità – questo secondo molto meno attenzionato, infine, l’importanza dell’informazione e della formazione, perché per compiere azioni concrete e consapevoli occorre conoscere la materia, ovvero essere informati.
Per lei quali sono gli obiettivi di questa giornata?
Penso che l’obiettivo di questa iniziativa, rivolta primariamente ai cittadini, sia di informarli sugli aspetti del cambiamento climatico che impattano maggiormente la risorsa idrica, ma anche sui comportamenti virtuosi che ognuno di noi può mettere in pratica per contribuire alla salvaguardia della risorsa stessa. Si parlerà di gesti quotidiani, piccoli accorgimenti…gocce nel mare forse, ma che tutte insieme possono fare un oceano di cambiamento. Io credo che sia davvero importante fare sensibilizzazione con le persone sui comportamenti corretti da adottare.
Mi racconti ora qualcosa in più sul Progetto di Ricerca che il Politecnico di Milano sta portando avanti per il riuso delle acque in agricoltura nella Provincia di Brescia. Di cosa si tratta? E quali sono gli obiettivi?
Oggi, rispetto a pochi anni fa, parliamo molto più spesso di riutilizzo di acque reflue in agricoltura come alternativa sostenibile alle fonti d’acqua tradizionali. Probabilmente perchè stiamo prendendo atto di quanta acqua necessiti questo settore, di come il cambiamento climatico stia riducendo drasticamente la disponibilità della risorsa e di come si potrebbe impiegare meglio l’acqua in uscita dai depuratori, convertendola da rifiuto in risorsa.
Nel novembre del 2021 Acque Bresciane ha anticipato la grande siccità del 2022 finanziando un progetto di dottorato volto a sviluppare modelli utili ai gestori del servizio idrico integrato per fornire acqua depurata all’agricoltura nel modo più efficace possibile.
Ogni territorio ha delle singolarità ed è fondamentale tenerne conto al momento della fornitura d’acqua depurata, ricca di nutrienti, anche al fine di diminuire l’utilizzo di fertilizzanti chimici; i modelli elaborati in questo progetto dovrebbero contribuire a creare un “match perfetto” tra bisogni dello specifico territorio e l’acqua fornita dai depuratori, ottimizzando così sforzi e risorse.
Ad oggi siamo più o meno a metà della ricerca; abbiamo sviluppato un primo modello efficace utilizzando come caso studio il territorio gestito da Acque Bresciane. Crediamo che questo primo risultato fornisca un contributo importante alla letteratura sul tema, in quanto riguarda non un depuratore singolo, bensì una serie di depuratori con caratteristiche diverse; ciò permette di rendere il sistema di “matching” generalizzabile e quindi utilizzabile in altri comuni e territori. Di fatto, creando una mappatura dei bisogni e delle risorse di un territorio, si potrebbe ottenere il massimo risultato spendendo al meglio i fondi a disposizione.
Contemporaneamente, stiamo studiando un secondo modello utile per la riduzione dei rischi derivanti dal riuso delle acque reflue. L’obiettivo è di uniformarsi al Regolamento Europeo 2020/741, che norma il riutilizzo a fini agricoli delle “acque affinate”, ovvero delle acque reflue urbane trattate. Tale regolamento stabilisce le prescrizioni minime applicabili alla qualità dell’acqua e al relativo monitoraggio, ma anche disposizioni sull’utilizzo sicuro di tali acque.
Manuela Antonelli Ph.D. Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA) – Sezione Ambientale