Ascoltare il gemito del gigante

Photo by Rudy Signorini

Catturare il suono di una vita in estinzione: questa l’idea che guida Sergio Maggioni, in arte NEUNAU, 42nne originario di Darfo Boario Terme che crea installazioni sonore in team con i ricercatori delle Università di Brescia, Pisa e Padova e con la Società Glaciologica Italiana..
I suoni, registrati dalle apparecchiature nei mesi estivi, trasportano a quota 2.800 metri anche chi non pratica i ghiacciai. Creano la memoria per le generazioni future di qualcosa che è destinato a scomparire e lo rendono immortale. Fonte d’ispirazione per Maggioni dal 2020 è l’Adamello, la sua trasformazione e l’urgenza di prendere coscienza dei cambiamenti climatici. “Il ghiacciaio è un elemento naturale, un organismo dinamico. Le immagini possono immortalarne la bellezza, ma non questo aspetto, il passaggio da solido a liquido”.

Il progetto ‘Un suono in estinzione’ non raccoglie solo l’audio, ma anche le variazioni di temperatura: “I dati vengono codificati in una sorta di alfabeto del ghiacciaio in cui le persone possono immergersi, sperimentando un’emozione molto diretta. I suoni sono un ottimo strumento sul piano sensoriale”.

I registratori consentono di misurare il flusso di evaporazione, minimo nelle ore notturne e massimo nelle ore più calde. “Parliamo di temperature che toccano i 17° a 2.800 metri d’altitudine. Sentirlo dà il senso dell’emergenza che stiamo vivendo, testimonia un’urgenza. Si tratta di un messaggio, elementare ma molto incisivo, che richiama la necessità di agire”.

Come? “C’è un comitato scientifico che segue il progetto e che si fa carico dell’attività divulgativa, come artista non è mio compito, ma nei contesti destinati alle scuole o nell’installazione che abbiamo realizzato al Musil di Cedegolo siamo due parti complementari.

Quello che è evidente anche a chi non è un ricercatore è che l’alternanza fra inverno ed estate nella vita dei ghiacciai è sempre esistita. Ma avevano abbastanza ‘cibo’, le zone d’accumulo, per ricostituirsi.

Negli ultimi tre anni questa riserva è a una quota molto più alta perché le temperature si sono alzate e, fra i ghiacciai, l’Adamello è relativamente basso. Per dirla in modo molto semplice è come se tenessimo lo sportello del freezer aperto”.

Photo by Paolo Sandrini

Un fenomeno impressionante se colto nel trascorrere del tempo. Per questo il Servizio Glaciologico mette a disposizione del pubblico di Internet un time lapse www.unsuonoinestinzione.eu. E’ proprio questo che rende unico il progetto, scienza e arte sono intimamente connesse, lo stesso artista partecipa alle spedizioni e non si limita a ricevere delle informazioni da terzi. Grazie allo sviluppo di un software, curato da Alessio Degani, i dati raccolti vengono poi elaborati.
La voce del ghiacciaio è stata presentata a Torino in occasione della Giornata della Terra, il 22 aprile in piazza Castello, preceduta da interventi scientifici con la Biennale della Tecnologia. Nel frattempo la raccolta della voce dell’Adamello prosegue, mentre Maggioni sperimenta iniziative analoghe dedicate a fiumi e altri corsi d’acqua. “Oggi non possiamo paragonare i dati raccolti con periodi superiori ai tre anni, ma stiamo costruendo un database per le generazioni future. Abbiamo raccolto 14mila ore di suoni che prima o poi scompariranno, perché sarà la vita stessa a cambiare in quei luoghi”.

Maggioni è anche un esperto alpinista, uno dei motivi che dopo quindici anni nella metropoli milanese lo ha spinto a tornare “in un territorio che ho nel sangue”, spiega. La ricerca di una vita più a contatto con la natura ha caratterizzato, dopo gli studi artistici e diverse esperienze anche sperimentali, anche il progetto del 2015, NeuNau.

Un’esperienza che unisce l’aspetto figurativo e la scrittura, anche in questo caso legata fortemente a un luogo preciso, la località Loa, che Maggioni definisce “un santuario dell’età del ferro” e che pone l’accento sull’aspetto archeologico e preistorico, uno dei fattori che ha reso celebre la Valle Camonica. “L’aspetto antropico e quello naturale sono profondamente e immediatamente compenetrati, ed è sempre il suono a raccontarcelo, attraverso installazioni, pubblicazioni discografiche e performance”.

Il futuro del ghiacciaio ha chiuso il cerchio con il passato del progetto NEUNAO, che riporta in vita il clangore del ferro, del vapore delle fornaci, del fuoco che tempra e dell’acqua che raffredda. Un ciclo continuo, come quello dell’acqua. E della vita

Vanna Toninelli