Il terzo settore alla prova dell’economia circolare
L’esperienza del Banco del riuso
Il Banco del riuso è un’esperienza nata nel 2018 e promossa da Fondazione Cogeme ets nell’ambito di un “Emblematico Maggiore” (Contributo economico erogato a favore di iniziative sul territorio di riferimento della Fondazione Cariplo, esclusa la provincia di Milano). Il progetto aveva come filo conduttore l’economia circolare e tra le iniziative previste vi era appunto la “messa a terra” di un luogo fisico in cui scambiare i beni, a mo’ di baratto, senza alcun tipo di transazione economica. È abbastanza intuitivo immaginare dunque i molteplici benefici connessi a questa modalità: da un lato intercettare l’ipotetico bene “rifiuto” destinato all’isola ecologica, dall’altro attivare una serie di dinamiche relazionali che fanno del Banco, oggi e sempre di più, un sistema che incrocia sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Il Banco del riuso, oltre ad incontrare i bisogni emergenti dei cittadini, riesce anche nel “miracolo” di far convivere diverse esperienze non-profit che si ritrovano a lavorare fianco a fianco, tutte unite sotto un unico obiettivo: la sostenibilità.
La sede “storica” del Banco del riuso si trova a Rovato, Capitale della Franciacorta e vi aderiscono molte Amministrazioni Comunali, tra cui appunto Rovato, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta, Passirano, Castrezzato e Cologne, con un bacino di circa 64.500 abitanti. Nel corso del 2020 è stata inaugurata una seconda sede nel contesto della pianura occidentale bresciana, a Lograto, coinvolgendo amministrazioni di Berlingo e Maclodio. L’ultima, in ordine cronologico è quella di Iseo, aperta a fine 2023.
Il modello innovativo, seppur molto simile ad alla pratica del baratto è mutuato dal modello “Banco di Comunità”, copyright di Cooperativa Cauto, partner tecnico del Progetto insieme ad Aprica – Gruppo A2A, gestore della raccolta differenziata e delle isole ecologiche (subentrata a Linea Gestioni LGH a seguito della fusione tra le due società) e Riuso³ (riuso al cubo), associazione creata appositamente per la gestione degli spazi. Sono i circa 50 i volontari che rendono possibile la maggior parte delle attività del Banco del riuso.
Come funziona Il Banco?
Ogni operazione di scambio, come detto, esclude l’uso di denaro basandosi interamente sulla gratuità. Il sistema ha coniato una “moneta standardizzata” denominata Felicità Interna Lorda (FIL) ed un apposito regolamento. Tutti gli scambi sono tracciati attraverso un software gestionale in base alla loro categoria.
Alcuni dati significativi del Banco in Franciacorta (anno 2023)
L’impatto della filiera tessile è elevato. La sua sostenibilità è oggetto di una grande attenzione, anche legislativa, che spinge verso un cambiamento radicale che ruota attorno al concetto di responsabilità, di marchi, produttori e consumatori, rispetto alla produzione ma anche al fine vita dei prodotti. Tale premessa è fondamentale per comprendere più a fondo l’importanza di progetti territoriali come il Banco del riuso che registra, tra i beni scambiati, proprio una netta prevalenza di materiale tessile (abbigliamento e quant’altro).
Prendendo in analisi i dati dell’anno 2023 del Banco del riuso in Franciacorta è evidente come, per gli scambi in entrata, la maggior parte delle attività si sia concentrata sullo scambio di abbigliamento e accessori (29%), oggettistica relativa a casa e arredo (28%), tempo (12%) e cessione di FIL tra le persone (11%). Analizzando gli scambi in uscita il dato relativo ad abbigliamento e accessori si attesta al (30%), ad evidenziare come i beni tessili abbiano un reciproco corrispettivo, sia in entrata che in uscita.
“Classificazione degli scambi in entrata”: categorie di scambi in entrata, con le relative percentuali, avvenuti al Banco del riuso in Franciacorta da gennaio a dicembre 2023.
“Classificazione degli scambi in uscita”: categorie di scambi in uscita, con le relative percentuali, avvenuti al Banco del riuso in Franciacorta da gennaio a dicembre 2023.
CATEGORIA | MACROCATEGORIA | UNITA’ DI MISURA |
VESTITI | ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI | 4.018 KG |
ACCESSORI | ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI | 113 KG |
SCARPE | ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI | 846 KG |
BORSE E VALIGIE | ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI | 472 KG |
TESSILE E BIANCHERIA CASA | CASA E ARREDO | 1.428 KG |
Oltre alle percentuali, il beneficio in termini ambientali e sociali può essere quantificato in altra maniera. Prendiamo ad esempio la tabella sopra riportata: sono presenti i dati 2023 che riguardano i beni “in entrata” al Banco del riuso in Franciacorta. Ogni qualvolta una persona scelga di portare un bene al “Banco”, si genera una valorizzazione economica che stima il risparmio medio derivante dal mancato rifiuto dei beni transitati presso il Banco del riuso. Aggregando pertanto i quantitativi di tessili recuperati dal Banco (dal 01.01.23 al 31.12.23) si può stimare la seguente valorizzazione economica:
MATERIALE | KG * | VALORE MEDIO |
TESSILE | 5.559 | 1.560 € |
* Esclusi dal conteggio: SCARPE; BORSE E VALIGIE.
Quando parliamo del “tessile in uscita” è giusto precisare che si presentano regolarmente alcuni scenari ben definiti, così sintetizzabili:
- Il bene tessile, principalmente abbigliamento o biancheria casa, viene scambiato e preso dalla persona per un bisogno diretto (privato cittadino o segnalazione servizio sociale).
- Il bene tessile, principalmente abbigliamento o biancheria casa, viene per scambiato e preso da un’associazione/ente del terzo settore per un bisogno legato alle proprie attività (associazioni come Caritas, Alci oppure Cooperative, etc… che li destinano ai loro beneficiari oppure vendono ai mercati per autofinanziarsi).
- Il bene tessile viene scambiato e preso da una persona o associazione/ente del terzo settore per trasformalo in qualcosa di diverso, dandogli così nuova vita. Caso emblematico della trasformazione di camicie o jeans, che a seguito di una lavorazione specifica e sartoriale, diventano una borsa, un astuccio, un fazzoletto, un grembiule da cucina, una gonna, etc.
- Il bene tessile, principalmente abbigliamento, viene destinato ai sistemi di raccolta come i contenitori per il riciclaggio presenti sui territori comunali. (la cooperativa CAUTO in tutta la Provincia di Brescia rappresenta un caso emblematico).
- Il bene tessile viene smaltito presso il centro di raccolta, perché non funzionale a nessun bisogno. Ultima soluzione da percorrere (in questo caso, il partner tecnico gestore della raccolta rifiuti è funzionale al conferimento presso i centri di raccolta).
Il Banco del riuso, in definitiva, è un progetto che, sottotraccia e pervicacemente, continua a macinare numeri e persone che vi accorrono, non solo per scambiare beni, ma spesso per chiacchiere e semplici relazioni umane. Non è questo un altro beneficio inestimabile?
di Michele Scalvenzi e Carlo Piantoni