Upcycling come futuro e formazione nella moda
La testimonianza di Laba, Libera Accademia belle arti
Il tema dell’ “upcycling” è stato sempre un punto di fondamentale importanza nella moda. Storicamente parlando, già la cultura asiatica aveva intuito che il tema del riutilizzo potesse essere un punto di forza e un ever green “eterno” per l’uomo. Una moda che è perpetua nei secoli, sempre attuale, basti pensare al tipico ricamo/rammendo giapponese definito con il termine “Boro”, o ai progetti concettuali anni 90’ dello stilista Martin Margiela, il quale con una serie di piatti rotti ha riprodotto una decorazione per un capo d’abbigliamento. Il concetto di riutilizzo e del “ricreare” qualcosa di nuovo ha dato sempre stimolo creativo ai designers di moda: è una sfida, possiamo dirlo, riproporre da un capo vecchio, qualcosa di innovativo e attuale. Non si può definire solamente un concetto puramente ambientalista, ma un nuovo metodo di pensare ed immaginare. Ebbene, i due grandi temi dell’ecosostenibilità, appunto l’upcycling (il trasformare qualcosa di già realizzato) e il re-cycling (il rinnovamento strutturale da fibra a fibra) è una tematica molto presente tra le aule di LABA – Libera Accademia di belle Arti di Brescia. Per LABA, infatti, il sostenibile non è solo un’idea, ma un vero e proprio strumento di lavoro. Nel corso di Fashion Design dell’Accademia, appunto, con sede in Via Don Giacomo Vender n°66, gli studenti si impegnano in molteplici progetti aventi come scopo questa tematica: proprio durante il 2023, uno di questi, è stato un contest legato al mondo della lana, nel quale sono stati impiegati gli scarti dei lanifici che sarebbero stati gettati, e attraverso un processo creativo, sono stati trasformati in una serie di nuovi manufatti. Altro esempio, sono le tesi di laurea completamente dedicate alla riflessione del sostenibile. Nascono così progetti innovativi e vere e proprie collezioni womenswear/menswear utilizzando parti di capi già preesistenti e inserendoli in una nuova versione haute couture o denim-industriale. In uno dei tanti capi proposti è stata ricreata una decorazione arricchita interamente con bottoni vintage. Nel corso di Fashion, inoltre, gli studenti di LABA, si interfacciano al mondo del sostenibile sviluppando nuove tipologie di materiali, con nuovi trattamenti, al fine di cambiare interamente volto al precedente textile e riproporlo nella collezione di fine corso.
Per l’anno accademico 2024/2025, gli studenti del III anno saranno impegnati ad un progetto totalmente green ed ecologico. Il titolo? The Modern Prometheus, tratto dall’ispirazione da un libro di Mary Shelley. I ragazzi dovranno riproporre una giacca usata e vintage, in una nuova forma. Unica regola? Nessun dettaglio, filo, o particolare della giacca dovrà provenire da un materiale nuovo. Tutto dovrà essere ri-utilizzato, così da creare un nuovo concetto di capo, indossabile, sia per donna che per uomo. Ciò che uno studente percorre a LABA Fashion non è solamente un percorso formativo, ma si può riassumere in una parola chiave: Futuro. Un futuro per lo studente e per l’ambiente, per un mondo nuovo senza sprechi e senza scarti. Un futuro per la moda stessa, dove la creatività, a volte, è diventata monotona e scontata. Un luogo dove la mente giovane è al servizio del creare e del ri-modellare: utilizzare i rammendi come decorazioni di alta gamma, unire il vecchio per svilupparlo in nuovo. Il passato in futuro.
di Federico Mameli
Coordinatore Triennale corso di fashion design Laba Libera Accademia Belle arti