ABCommunity come luogo di incontro di sensibilità diverse
“Noi siamo quelli che pensano come fa l’acqua”
Intervista a Paolo Pezzagno
La Seconda Edizione della Giornata provinciale dell’acqua quest’anno si terrà il 20 maggio a Desenzano del Garda. Il tema di quest’anno è: Acqua è vita, cambiamento, limiti, responsabilità. Come lo interpreta?
Io credo che il tema di quest’anno sia stato fortemente influenzato dal contesto in cui si è svolta la Giornata dell’anno scorso, a Torbole Casaglia. Chi ha partecipato alla biciclettata se lo ricorderà sicuramente: i fontanili erano asciutti. L’estate 2022 è stata la più siccitosa di sempre, un periodo davvero critico che ha mostrato a tutti la realtà del cambiamento climatico.
La situazione dell’anno scorso ci ha messo di fronte all’importanza dell’acqua in una moltitudine di settori e aspetti della nostra vita. La Giornata provinciale dell’acqua nasce con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che, solo bilanciando gli usi concorrenti che facciamo di questa risorsa attraverso pratiche quotidiane virtuose, potremo preservarla e continuare ad utilizzarla. Acqua è vita per noi umani, ma anche per il resto degli ecosistemi naturali.
Quest’anno la lente si sposta poi anche su questioni più complesse, potremmo dire di visione. Ad esempio, l’utilizzo virtuoso d’acqua in agricoltura: con la siccità in periodi in cui invece dovrebbe piovere e, viceversa, precipitazioni molto intense quando non c’è nulla di seminato, occorre studiare soluzioni nuove per l’irrigazione dei campi e lo stoccaggio d’acqua piovana. L’altro tema, molto tecnico, che verrà affrontato il 20 maggio sarà quello dell’invarianza idraulica: ovvero il principio di minimizzazione dell’impatto del costruito sul ciclo idrico; in questo caso, credo che sia molto apprezzabile l’intento di Acque Bresciane di coinvolgere, su questo tema specifico, i ragazzi delle scuole superiori.
Per voi quali sono gli obiettivi di questa giornata?
La Giornata provinciale dell’acqua sarà un’occasione per stimolare sensibilità diverse e coinvolgere gli addetti ai lavori, ma non solo, in riflessioni e scelte che tentano di coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale delle attività umane sul nostro territorio.
A questo proposito, credo che il luogo scelto come scenario della giornata, Desenzano del Garda, sia particolarmente significativo: il lago è un ecosistema molto delicato, ma allo stesso tempo motore economico dell’area e attrattore del turismo. La cittadina passa dalla situazione invernale, in cui conta 30 mila abitanti, a quella estiva in cui il flusso turistico causa un incremento della popolazione di 3 o 4 volte; se pensiamo poi che il periodo estivo è caratterizzato da un maggior fabbisogno d’acqua e sarà sempre più siccitoso, la questione si complica ulteriormente.
Personalmente parteciperò il 20 maggio in quanto membro di ABCommunity, il tavolo multistakeholder voluto da Acque Bresciane, in rappresentanza dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Brescia; il mio compito, in questi mesi, è stato di raccogliere stimoli interessanti e riportarli ai colleghi, così da stimolare proposte progettuali innovative, che potessero intercettare i fondi del PNRR.
Non sappiamo esattamente chi si presenterà alla Giornata, ma quel che è certo è che verranno messe a confronto tante visioni diverse: ci saranno il mondo tecnico, l’Università, i consorzi, le scuole e il settore agricolo, ognuno con il proprio punto di vista. Negli incontri di ABCommunity quello che mi ha sempre colpito è stato vedere la varietà di sensibilità sullo stesso tema: trasferendo queste competenze all’esterno del tavolo, anche con i più piccoli, penso stimoleremo delle riflessioni utili.
Il mio professore all’Università diceva, riferendosi al nostro lavoro di ingegneri idraulici: “noi siamo quelli che pensano come fa l’acqua”. Aveva ragione e la mia esperienza me lo ha confermato a più riprese.
In particolare, ripenso a lui quando mi occupo di progettazione di interventi di difesa idraulica. Mi sono spesso occupato di progettare nuovamente le case di persone alluvionate, cercando di tranquillizzare chi, giustamente, si diceva preoccupato per la propria incolumità. Negli anni sono stati fatti interventi che hanno portato all’impermeabilizzazione del suolo e questo provoca disastri oggi, quando le precipitazioni arrivano improvvise e abbondanti. Un ingegnere deve progettare pensando ad un orizzonte temporale lontano, di 30 o 40 anni, prevedendo condizioni che oggi non esistono: è un compito molto difficile, ma la soddisfazione è grande quando le persone o i comuni che ho aiutato mi hanno chiamato in occasione di una piovuta per ringraziarmi del lavoro svolto.
Un’altra esperienza professionale che vorrei portare – che racconta invece gli sforzi che il mio studio mette in campo per la minimizzazione dell’impatto ambientale – è quella di un lavoro di ampliamento di un impianto di depurazione situato a Bagnolo Mella. Si trattava di un intervento complesso, perché la struttura doveva diventare tre volte la propria dimensione. In due anni di lavori, siamo riusciti a fermare l’impianto esistente soltanto in due occasioni, evitando così di creare disagi e andando anche oltre le richieste del gestore. Quest’operazione è stata frutto di un’attenzione massima all’ambiente non necessariamente richiesta: in Italia, spesso si fanno le cose di qualità solo se una norma lo impone, ma invece è importante tenere conto del proprio impatto mentre si cerca di raggiungere il miglior risultato finale.
Paolo Pezzagno – Ingegnere idraulico