Il settore agricolo tra carenza d’acqua e nuove pratiche virtuose

“L’obiettivo della giornata è affrontare l’argomento della crisi idrica da tutti i punti di vista, dal micro al macro.” 

Intervista a  Mauro Belloli

La Seconda Edizione della Giornata provinciale dell’acqua quest’anno si terrà il 20 maggio a Desenzano del Garda. Il tema di quest’anno è: Acqua è vita, cambiamento, limiti, responsabilità. Cosa le fa venire in mente?

Il 2022 è stato un anno segnato drammaticamente dalla crisi idrica e dalla siccità, che ha ricordato sia ai cittadini che agli agricoltori quanto l’acqua sia un elemento essenziale. Nella nostra provincia, come in tutto il Nord Italia, abbiamo sempre avuto questa risorsa a sufficienza, ma i recenti stravolgimenti ci hanno obbligato a ripensare alcune pratiche. Il 2023 è iniziato con gli stessi presupposti e ciò dimostra quanto si tratti ormai di una questione strutturale e preoccupante.

Se è vero che il settore agricolo utilizza un grande quantitativo d’acqua, in primis per la produzione di alimenti, tuttavia ne spreca poca. Infatti, l’irrigazione dei campi fa sì che l’acqua scenda nelle falde e le alimenti. La minimizzazione degli sprechi è obiettivo condiviso di tutti i soci di Coldiretti, ma l’acqua è vitale per le attività che svolgiamo: senza non ci sarebbero né l’agricoltura né l’allevamento.

Secondo lei, quali sono gli obiettivi dell’edizione di quest’anno della Giornata provinciale dell’acqua?

L’obiettivo della giornata è affrontare l’argomento della crisi idrica da tutti i punti di vista, dal micro al macro. Per fare degli esempi concreti, si parlerà sia di come risparmiare l’acqua del rubinetto mentre ci si lava i denti, sia di manutenzione della rete idrica per evitare le perdite e ancora, della predisposizione di bacini di accumulo in pianura, collina e montagna. 

I cittadini, se sensibilizzati, possono fare la differenza risparmiando, nel quotidiano, qualche litro d’acqua; le attività produttive e gli enti coinvolti nella giornata testimonieranno invece l’impegno per evitare il consumo di metri cubi di questa preziosa risorsa.

Ci racconti qualcosa in più sugli sforzi di Coldiretti per il risparmio d’acqua a fini irrigui

Il nostro sforzo collettivo è quello di un utilizzo virtuoso della risorsa idrica. In questi ultimi anni abbiamo messo in campo diverse azioni, ma il 2022 ha messo un punto e ha dimostrato l’insufficienza delle iniziative realizzate. Io non credo che ci possa essere un’azione sola, risolutiva del problema della carenza d’acqua per il settore agricolo, ma una serie di piccole e grandi azioni da intraprendere.

Un intervento utile è per esempio la realizzazione di un piano di “laghetti”, ovvero dei piccoli bacini di accumulo di acqua piovana, dove preservare acqua per i periodi di siccità. Ne è stato realizzato uno nella nostra provincia, nella zona di Rovato Castrezzato: si tratta di un primo passo, piccolo rispetto alle necessità, ma che rappresenta un punto di partenza utile per esperienze simili. In caso di necessità, l’acqua stoccata può essere utilizzata per l’irrigazione di soccorso. Se ci fossero autunni e primavere normali, la sola soluzione dei bacini di accumulo sarebbe sufficiente per l’irrigazione.

Gli agricoltori, dalla loro, stanno diversificando le colture, anticipandole o posticipandole, oppure facendo un mix, così da non dover irrigare a pieno campo tutte le coltivazioni nello stesso momento. Anche l’utilizzo di diversi sistemi irrigui è una soluzione praticabile per limitare gli sprechi: ci sono alcune colture, come per esempio i frutteti, o gli orti, che possono essere bagnate con l’irrigazione goccia a goccia. L’irrigazione a scorrimento, adatta invece per le colture a pieno campo, è utile per alimentare le falde e rinverdire la pianura.

La carenza d’acqua ha messo in luce il consumo che il settore primario fa di questa risorsa. Tuttavia, dal punto di vista di Coldiretti, la difesa delle produzioni italiane a pieno campo resta imprescindibile: significa preservare l’agricoltura in sé, il Made in Italy e tutto quello che l’agricoltura comporta in termini di indotto economico e reputazionale per l’Italia.

Mauro Belloli – Vice Direttore provinciale Coldiretti